Pubblicato il 30 Marzo 2025
Tutto esaurito nell'atteso appuntamento domenicale di Ferrara Musica per i Concerti nel Ridotto
Il ritorno dei Cardelli servizio di Athos Tromboni

20250330_Fe_00_MatteoCardelliGiacomoCardelli_phGliAmiciDellaMusicaNetFERRARA - Il ritorno dei Cardelli. Sembra quasi il titolo di una saga, e tale parrebbe se si considerasse la regolarità con cui da un paio di lustri i recital solististici di Matteo (pianoforte) o di Giacomo (violoncello), nonché i concerti in Duo, fanno registrare una loro presenza nelle rassegne cameristiche di Ferrara. Stavolta, per gli appuntamenti dei Concerti nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" realizzati da Ferrara Musica, il Duo Cardelli ha visto il tutto esaurito (come sempre) nelle belle sale del foyer al secondo piano del Teatro Abbado. Il ritorno dei Cardelli si è verificato dopo una pausa un po' più lunga del solito, visti gli impegni di lavoro dei due musicisti: il pianista (Matteo) è assistente nella classe di Filippo Gamba alla Musik Akademie di Basilea (Svizzera) nonché fondatore e direttore artistico della rassegna musicale "Ensemble Musik Festival"; il violoncellista (Giacomo) è il primo violoncello dell'orchestra del Teatro La Fenice di Venezia.
Il ritorno dei Cardelli a Ferrara (città di origine e d'elezione) ha consentito loro di presentare un programma per violoncello e pianoforte impaginato su Ludwig van Beethoven, Clara Schumann e Fryderyk Chopin, presentandosi anche come compositori e/o coautori (almeno di Clara Schumann) per la revisione di musiche nate per violino e pianoforte trascritte per violoncello e pianoforte.
Il primo brano in programma è stato quello di Beethoven: Sonata per violoncello e pianoforte op.5 n.2: scritta nella tonalità di Sol minore è caratterizzata da una sorta di "equa" alternanza tra i due strumenti.
Personalissima l'interpretazione del Duo Cardelli, manifestatasi fin dall' Adagio sostenuto ed espressivo del primo movimento dove l'esecuzione si è impreziosita di silenzi e pause fra una frase esposta e la successiva,  restituendo l'aura riflessiva del compositore, qui lontano dai risaputi contrasti che gli si riconoscono fra il destino che bussa alla porta e la rassegnazione che immalinconisce. E nella Sonata op.5 n.2 non si riscontra nessun accenno dialettico o di contrasto neanche nel Rondò, ma il rapporto tastiera/corde assume un atteggiamento colloquiale che il Duo ha ben espresso: all'ascolto non si poteva non ricordare che - pochi anni dopo -, Beethoven scriverà il famoso Testamento di Heiligenstadt  e nei suoi diari del 1802 confessava: ... «La realtà è che dopo aver lasciato la mia anima errare nella più cupa disperazione, troverò il modo per uscirne. Questa è stata la mia forza e questa è la forza che ogni uomo è capace di esprimere...»
Forse la Sonata per violoncello e pianoforte (accoppiamento strumentale per il quale il compositore di Bonn fu primo sperimentatore perché tale accoppiata non era in uso nel Settecento) è stata una delle ultime sue pause di serenità interiore, prima della presa di coscienza della sordità incombente e progressiva di cui fu vittima.
Comunque l'esecuzione dei Cardelli non è stata principalmente "spensierata" o "serena", perché il Duo ha saputo trarre significati espressivi coinvolgenti e commoventi, in piena correlazione con il famoso detto di Marc-Antoine Charpentier (musicista e filosofo vissuto a cavallo fra Seicento e Settecento) secondo cui la tonalità di Sol minore è tipica di atmosfere "serie e magnifiche".
Nel successivo step, il Duo Cardelli ha affrontato musiche di Clara Schumann: la moglie di Robert Schumann aveva scritto le proprie Tre romanze op.22 per violino e pianoforte, ma i Cardelli - qui revisori e compositori - le hanno trascritte per violoncello e pianoforte e in tal maniera le hanno eseguite.
Con la stessa pulizia di diteggiatura, con lo stesso imprinting di metodo, con le stesse intenzioni espresse nel precedente Beethoven, Matteo e Giacomo Cardelli hanno proposto una Clara Schumann in perfetto equilibrio fra il molto tranquillo  dell' Andante (dove sostanzialmente il violoncello concerta e il pianoforte contrappunta), l'esegesi romantica dell' Allegretto, e l'appassionato sostenuto del Leidenschaftlich schnell  del terzo tempo. Qui si pone un piccolo (marginale) interrogativo a proposito delle agogiche: perché i primi due movimenti sono annotati nella dizione italiana consueta e il terzo è invece annunciato in lingua tedesca? Non esiste, a nostra conoscenza, un chiarimento di natura musicologica, per cui ogni interpretazione è tanto arbitraria quanto pertinente: dunque il Leidenschatflich schnell  che potrebbe tradursi come "Appassionato veloce" è più significativo dell'aura romantica ottocentesca in cui su muoveva la Clara Schumann piuttosto che nelle codificate agogiche del Settecento. Anche qui, esecuzione esemplare del Duo Cardelli per amalgama e intenzioni interpretative.

20250330_Fe_01b_MatteoCardelliGiacomoCardelli_Facebook_phGliAmiciDellaMusicaNet


Infine Chopin con la Sonata per violoncello e pianoforte in Sol minore op.65, stessa tonalità della sonata di Beethoven e - dunque - stesso climax interpretativo pur nella sostanza più prossima alle sensibilità nuove della seconda metà dell'Ottocento: in Chopin i silenzi e le pause fra una frase esposta e la successiva assumevano, evolvendo il climax beethoveniano, verso un contenuto più languido anziché "serio e magnifico". Anche qui ottima l'intesa e l'amalgama del suono creato dai due fratelli Cardelli.
Tripudio di applausi al termine del concerto, per cui il Duo Cardelli ha dovuto concedere un paio di bis: il primo, un Lied di Gabriel Fauré per voce e pianoforte trascritto dai Cardelli per violoncello e pianoforte; poi la ripetizione del Leidenschatflich schnell  così come magnificamente eseguito anche in precedenza.
(la recensione si riferisce al concerto di domenica 30 marzo 2025)

20250330_Fe_02_MatteoCardelliGiacomoCardelli_fecebook_phGliAmiciDellaMusicaNet

Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm





Pubblicato il 07 Marzo 2025
Jordi Savall ha costituito un ensemble di sole donne emulando l'orchestra dell'Ospedale della Pietā
Musiciennes pronipoti delle veneziane servizio di Athos Tromboni

20250307_Fe_00_LesMusiciensDuConcert_JordiSavall-AlfiaBakieva_phMarcoCaselliNirmalFERRARA - Se a un gruppo di ottime musiciste si unisce una straordinaria violinista, il gioco è fatto: Jordi Savall, il direttore filologo specialista nella musica antica, non lesina mai sorprese (ogni volta che l'abbiamo ascoltato a Ferrara e in altri teatri o festival d'altre città, è sempre stato... sorprendente) anche stavolta non ha mancato di stupire: insieme all'ensemble "Les Musiciennes du Concert des Nations" (tutte donne) ha chiamato a suonare anche la violinista Alfia Bakieva: lui, il filologo, è tornato così a Ferrara dando vita a un ensemble tutto al femminile, ispirato alla leggendaria orchestra dell’Ospedale della Pietà di Venezia, epoca dove a dominare e trionfare era Antonio Vivaldi, forse più per la musica strumentale che per l'opera.
Il concerto, inserito nella programmazione di Ferrara Musica, ha presentato le celeberrime Quattro Stagioni e altre note opere del “Prete rosso” che visse e lavorò alla Pietà per circa quarant’anni, tra il 1704 e il 1740, e fu uno dei principali artefici dell’eccellenza della sua orchestra.
L'Ospedale della Pietà di Venezia era nato come orfanotrofio e poi è divenuto scuola di musica, affermandosi come importante istituzione alla quale venivano anche mandate bambine da varie parti d’Europa per imparare la musica. Alla fine del XVII secolo si contavano una trentina di allieve tra strumentiste e cantanti, che ogni giorno si esercitavano sotto la guida di grandi maestri e, in alcuni casi, collaboravano alla formazione delle altre ragazze.
Riferendosi alla leggendaria Orchestra dell’Ospedale della Pietà, Jordi Savall ha fondato "Les Musiciennes du Concert des Nations", con donne provenienti da diversi paesi, tra cui Inghilterra, Austria, Spagna, Francia, Ungheria, Polonia, Russia e Giappone. Il progetto ha portato anche alla registrazione di un doppio album dedicato a Le Quattro Stagioni, comprendendo inoltre altri quattro concerti di Vivaldi, eseguiti con strumenti d'epoca e un'interpretazione che riflette l'approccio storico-informato caro a Savall.

20250307_Fe_01_LesMusiciensDuConcert_AlfiaBakieva_phMarcoCaselliNirmal 20250307_Fe_02_LesMusiciensDuConcert_CatalinaReus_phMarcoCaselliNirmal

20250307_Fe_03_LesMusiciensDuConcert_JordiSavall_phMarcoCaselliNirmal

A Ferrara il programma musicale si è aperto con l’esecuzione di Il Proteo, o sia Il Mondo al Rovescio" (RV 544), un concerto per violino, violoncello, archi e basso continuo in Fa maggiore: il titolo stesso suggerisce un gioco di inversioni e simmetrie, con un intreccio di parti in cui i ruoli degli strumenti solisti si scambiano, creando un effetto di sorpresa e dinamicità.
A seguire, è stato eseguito il Concerto in Re minore op.3, n.11 (RV 565), che fa parte della celebrata raccolta L’estro armonico, pubblicata ad Amsterdam nel 1711; questo Concerto op.3 n.11  per due violini, violoncello, archi e basso continuo è tra le più drammatiche ed energiche dell’opera, caratterizzata da un intenso dialogo tra i solisti e una struttura che alterna momenti di impeto e lirismo.
A chiudere la prima parte della serata è stato il Concerto in Si minore op.3 n.10 (RV 580), anch’esso tratto da L’estro armonico, scritto per quattro violini solisti, violoncello, archi e basso continuo. Qui il brano mette in risalto la straordinaria capacità di Vivaldi nel creare contrasti timbrici e dinamici, con una scrittura polifonica raffinata che conferisce grande brillantezza e varietà alla composizione.
Dopo l'intervallo l'esecuzione più attesa: Le Quattro Stagioni (1725), il capolavoro più celebre di Antonio Vivaldi e uno degli esempi più straordinari di musica a programma del periodo barocco. Questa raccolta di quattro concerti per violino, archi e basso continuo - La Primavera (RV 269), L’Estate (RV 315), L’Autunno (RV 293) e L’Inverno (RV 297) - descrive in musica i cambiamenti della natura e le emozioni umane legate al passare del tempo. Ogni concerto è accompagnato da un sonetto, probabilmente scritto dallo stesso Vivaldi, che ne illustra i dettagli narrativi e che in questa occasione è stato recitato dall’attrice Lucia Caponetto: il canto degli uccelli e il risveglio della natura in Primavera, le tempeste estive e la calura opprimente in Estate, la vendemmia e la festa contadina in Autunno, il gelo e il vento tagliente in Inverno. L'uso innovativo di effetti sonori, ritmi contrastanti e virtuosismi violinistici ha reso Le Quattro Stagioni un capolavoro senza tempo, ancora oggi amato e apprezzato in tutto il mondo.
Un notevole contributo al successo della serata è venuto indubbiamente dall'originalità dell'idea e dalla maestria di Savall nel dirigere l'ensemble, ma soprattutto da una straordinaria performance della solista Alfia Bakieva, pulita, impressionante nella tessitura di sussurri e impeti del diapason barocco, fantasiosa anche nella scelta delle agogiche, trascinatrice delle compagne di palco: insomma un ensemble e una solista che si sono rivelati una vera gioia per l'udito. Per cui va citata anche, per dovere e competenza, la prima violino delle "Musiciennes", l'impeccabile Catalina Reus che (sia detto) è parsa "seconda a nessuno".

20250307_Fe_04_LesMusiciensDuConcert_JordiSavallAlfiaBakieva_Facebook_phMarcoCaselliNirmal

Grande ovazione del pubblico che gremiva il teatro e calorosa richiesta di bis: Savall ha offerto fuori programma il secondo movimento del Concerto in Si bemolle maggiore sempre di Vivaldi.
(la recensione si riferisce al concerto per Ferrara Musica di martedì 4 marzo 2025)

Crediti fotografici: Marco Caselli Nirmal
Nella miniatura in alto e sotto: il direttore filologo Jordi Savall
Al centro, in sequenza: la solista Alfia Bakieva, la primo violino Catalina Reus e l'intero ensemble in una bella panoramica di Marco Caselli Nirmal





Pubblicato il 11 Gennaio 2025
Eccellente il primo concerto della rassegna 2025 promossa dal Comitato per i Grandi Maestri
Saccon Genot Slavėk una meraviglia servizio di Athos Tromboni

20250111_Fe_00_ConcertoSacconGenotFERRARA -  Il Comitato per i Grandi Maestri fondato e guidato dal prof. Gianluca La Villa ha ripreso l'attività concertistica dopo alcuni mesi di pausa: saranno quattro gli appuntamenti fissati per la corrente stagione, il primo dei quali si è svolto ieri, 10 gennaio, nella sede che ospiterà anche gli altri appuntamenti: era la sala nobile del Circolo dei Negozianti di Ferrara. L'accoglienza dell'evento è stata salutata dai ringraziamenti del presidente del sodalizio ferrarese, Paolo Orsatti, e dal vicepresidente Riccardo Modestino che ha brevemente introdotto il programma musicale della giornata.
Era un impaginato di grande impegno per il violinista Christian Joseph Saccon e per il pianista Massimiliano Genot, Duo cameristico che è attivo da diversi anni: Saccon e Genot hanno proposto un paio di lavori del violinista e compositore boemo Josef Slavìk (Introduzione - Variazioni - Rondino per violino e pianoforte e Polacca in Re maggiore per pianoforte solo) e la monumentale Sonata n.2 in Re minore op.121 di Robert Schumann.
Perché il semisconosciuto Slavìk per gli ospiti del Comitato per i Grandi Maestri e del Circolo Negozianti di Ferrara? Per comprenderlo fino in fondo è necessario sapere che Slavìk (1806-1833) fu un violinista e compositore di grande talento, noto per la sua straordinaria abilità tecnica e interpretativa. Nato nel 1806 nella Repubblica Ceca, Slavík iniziò a suonare il violino da giovane e rapidamente si distinse come uno dei più grandi virtuosi del proprio tempo. La sua carriera lo portò ad esibirsi in tutta Europa, guadagnandosi la stima di pubblico e critica grazie al suo stile appassionato e alla sua maestria nell'esecuzione.
Slavìk compose opere per violino e orchestra e per formazioni cameristiche (solo 23 numeri di catalogo, non molti, a causa della prematura scomparsa), apprezzate per la loro complessità tecnica e la loro bellezza melodica. Nonostante la sua breve carriera, fu un punto di riferimento per i violinisti dell'epoca e destò l'ammirazione di Niccolò Paganini che lo sentì dal vivo durante un concerto. La tecnica e la scrittura di questo violinista boemo influenzarono compositori coevi, come Carl Maria von Weber, Frederich Chopin e Franz Schubert. Slavìk morì il 30 maggio 1833 a Budapest, a soli 27 anni, a causa di una malattia di tifo. La sua morte prematura interruppe una carriera che avrebbe potuto raggiungere vette inimmaginabili, ma il suo lascito musicale, oggi riscoperto grazie al Comitato per i Grandi Maestri, continua ad essere apprezzato. Al proposito è utile qui dire che gli spartiti delle principali composizioni di Slavìk (materiale raro e prezioso) sono stati donati proprio da Gianluca La Villa all'Università di Ferrara, Facoltà di Lettere e Filosofia, dove opportunamente catalogati sono a disposizione di musicisti e studiosi.
Magistrale l'interpretazione di Saccon e Genot del primo brano di Slavìk eseguito: l' Introduzione si suddivide fra un'ampia cantabilità (specchio dello spirito romantico del tempo) e una parte virtuosistica per l'arco, parte virtuosistica che è anche ripresa dal pianoforte il quale non si limita all'accompagnamento su accordi ma esegue quasi in contrappunto col violino i propri assoli; le Variazioni (proprio per la loro natura) sono poi una sequela incredibile di temi e schemi improntati alle meraviglie dell'abilità esecutiva sia del violinista che del pianista, temi e schemi tesi più ad eccitare la mente che a sedurre il cuore; infine il Rondino dove torna la cantabilità che si alterna al virtuosismo come fosse la summa sbrigativa dei due movimenti precedenti.
In questa impegnativa pagina i due esecutori hanno mostrato un invidiabile amalgama di intenti, ritmi e suoni, testimonianza del loro pregevole sodalizio artistico.

20250111_Fe_01_ConcertoSacconGenot_facebook

Breve e intensa poi la Polacca in Re maggiore per pianoforte solo che Massimiliano Genot ha esaltato sia per i ritmi di danza accattivanti, sia per la suggestiva dinamica distribuita fra il piano e il forte.
Infine la Sonata n.2 in Re minore op.121 di Schumann: si tratta di un lavoro che lo stesso compositore definì come "grande sonata", dedicata all'amico violinista virtuoso Ferdinand David. Ricorrono in questo brano fatto di quattro movimenti (Piuttosto lento-Allegro; Vivace; Sottovoce semplice; Agitato) gli aspetti più tipici di Schumann: i toni appassionati e fantastici, il desiderio di un canto intimo e profondo (particolarmente sollecitato è il registro grave del violino), la ricerca di sempre nuove soluzioni formali che corrispondano all'inarrestabile fluire delle voci segrete, l'entusiasmo per un contrappunto che nasce dall'ammirazione per Bach ma si muove in modo ardito e fantasioso, sostituendo la libertà e l'invenzione alla dottrina. E poi uno slancio romantico verso l'indicibile, l'indefinibile, l'irraggiungibile, che è inesorabilmente condannato a rimanere irrealizzato, ma che si rinnova ogni volta con inesausto entusiasmo. Schumann l'intrigante dei sentimenti, fortissimamente Schumann, perennemente Schumann.
Saccon e Genot hanno eseguito valorizzando gli umori contrastanti della pagina schumanniana e dando al dialogo/confronto fra l'arco e la tastiera una chiarissima fisionomia di causa/effetto/causa/effetto nel rincorrersi dei temi e delle veemenze ora affidate al violino, ora al pianoforte.
Bravissimi entrambi. Il pubblico che gremiva la sala nobile del Circolo Negozianti ha applaudito a lungo e con calore, tanto da strappare come bis un brano (pure questo virtuosistico) nientemeno che di Fritz Kreisler, gigante (Kreisler) della storia novecentesca del violino.
(La recensione si riferisce al concerto di venerdì 10 gennaio 2025)

20250111_Fe_02_ConcertoSacconGenot

Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm
Nella miniatura in alto: il violinista Christian Joseph Saccon
Al centro: Saccon e Massimiliano Genot durante il concerto
Sotto: il saluto dei musicisti e del management del Circolo Negozianti alla conclusione del concerto






< Torna indietro

Nuove Musiche Jazz Pop Rock Etno Classica Vocale


Parliamone
L'elisir col bis della lagrima
intervento di Athos Tromboni FREE

20250329_Ro_00_LElisirDAmore_GerardoFelisatti_phNicolaBoschettiROVIGO - La provincia, si dice, potrebbe salvare il mondo dell'Opera. E riproporre il ritorno ad una teatralizzazione del genere fuori da psicodrammi inventati e fughe oniristiche dentro la provocazione, ridonando alla drammaturgia di un genere da museo (l'Opera, appunto, genere da museo ma vivente e vivace) la propria incontestabile significanza. La provincia, si dice, rappresenta la stragrande maggioranza del popolo dei melomani - chi considerasse dispregiativo questo sostantivo (melomani), oppure termine offensivo, o anche attributo di una categoria di "care salme" invaghite di acuti svettanti oltre il do di petto, è preda di sussieghi irritanti - e per questa verità statistica si può dire che la provincia è il campione rappresentativo dell'universo: se ciò è vero (ed è vero), il Teatro Sociale di Rovigo o il Luglio Musicale Trapanese, così come il Teatro Sociale di Como o il Teatro Pergolesi di Jesi, e tanti altri piccoli teatri, analizzati nella reazione del pubblico ad un allestimento operistico, valgono quanto i grandi templi della lirica italiani e stranieri
...prosegui la lettura

VideoCopertina
La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

Non compare il video?

Hai accettato la politica dei cookies? Controlla il banner informativo in cima alla pagina!

Opera dal Nord-Ovest
Dama scolpita dalla luce
servizio di Simone Tomei FREE

20250408_To_00_LaDamaDiPicche_MichailPirogov_phMattiaGaidoTORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con
...prosegui la lettura

Nuove Musiche
Conti Cavuoto Santini il trio
servizio di Athos Tromboni FREE

20250406_Fe_00_ConcertiAlRidotto_ClaudioConti_phGliAmiciDellaMusicaUncalmFERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
...prosegui la lettura

Personaggi
Ferrara e Vivaldi connubio in musica
redatto da Edoardo Farina FREE

20250401_Fe_00_FedericoMariaSardelli_PersonaggiÈ il quarto anno consecutivo che il maestro Federico Maria Sardelli è presente nel cartellone musicale del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Questa volta ha proposto al pubblico estense una Serenata a tre che è praticamente una pagina dimenticata del catalogo del "Prete Rosso".
Sardelli è direttore d'orchestra, compositore,
...prosegui la lettura

Vocale
Serenata d'amore torna a cantare
servizio di Athos Tromboni FREE

20250331_Fe_00_SerenataDAmore-FedericoMariaSardelli_phMarcoCaselliNirmalFERRARA - La prima esecuzione assoluta in tempi moderni di una pagina musicale molto bella di Antonio Vivaldi, la Serenata a tre RV 690, ha richiamato nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" un buon numero di spettatori ed estimatori della musica del "prete rosso", tanto da registrare praticamente il tutto esaurito. Ancora una volta il majeuta è
...prosegui la lettura

Classica
Il ritorno dei Cardelli
servizio di Athos Tromboni FREE

20250330_Fe_00_MatteoCardelliGiacomoCardelli_phGliAmiciDellaMusicaNetFERRARA - Il ritorno dei Cardelli. Sembra quasi il titolo di una saga, e tale parrebbe se si considerasse la regolarità con cui da un paio di lustri i recital solististici di Matteo (pianoforte) o di Giacomo (violoncello), nonché i concerti in Duo, fanno registrare una loro presenza nelle rassegne cameristiche di Ferrara. Stavolta, per gli appuntamenti dei
...prosegui la lettura

Nuove Musiche
Lo Specchio di Dioniso
servizio di Edoardo Farina FREE

20250325_Fe_00_LoSpecchioDiDioniso_AlbertoCaprioli_phGBortolaniFERRARA - Continua la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” luogo simbolo della tradizione culturale locale, nell’ambito della Stagione Opera & Danza 2024-2025 con in scena il decimo appuntamento dei quattordici previsti, Lo Specchio di Dioniso - Risonanze polifoniche erranti venerdì 21 marzo 2025 (replicatosi nella serata successiva)
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Elektra nella Repubblica di Weimar
servizio di Simone Tomei FREE

20250323_Vr_00_Elektra_scena_111x111_phEnneviFotoVERONA – Nei fermenti intellettuali dei primi anni del Novecento, quando le teorie di Sigmund Freud e gli studi sull'isteria e sull'inconscio scuotevano le fondamenta del pensiero occidentale, il mito degli Atridi subì una profonda umanizzazione; il letterato e poeta Hugo von Hofmannsthal, reinterpretando la leggenda mitologica in chiave
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
Norma da manuale
servizio di Simone Tomei FREE

20250318_Fi_00_Norma_JessicaPratt_phMicheleMonastaFIRENZE - Dopo oltre quarantacinque anni di assenza, Norma torna a Firenze in un allestimento che non si limita a celebrare il capolavoro di Vincenzo Bellini, ma lo reinterpreta con una chiave scenica e musicale di forte impatto. La regia di Andrea De Rosa e la direzione del M° Michele Spotti plasmano uno spettacolo che, pur rispettando la tradizione
...prosegui la lettura

Vocale
Chansons e Canzonette un viaggio raffinato
servizio di Simone Tomei FREE

20250311_Ge_00_ChansonECanzonette_PaolaGardina_phMarcelloOrselliGENOVA - La domenica mattina può trasformarsi in un’oasi di rigenerazione, un momento in cui ricaricare le energie prima di affrontare una nuova settimana. Così è stato domenica 9 marzo 2025, quando il Primo Foyer del Teatro Carlo Felice di Genova ha accolto il pubblico per un raffinato appuntamento di musica da camera dal titolo
...prosegui la lettura

Classica
Musiciennes pronipoti delle veneziane
servizio di Athos Tromboni FREE

20250307_Fe_00_LesMusiciensDuConcert_JordiSavall-AlfiaBakieva_phMarcoCaselliNirmalFERRARA - Se a un gruppo di ottime musiciste si unisce una straordinaria violinista, il gioco è fatto: Jordi Savall, il direttore filologo specialista nella musica antica, non lesina mai sorprese (ogni volta che l'abbiamo ascoltato a Ferrara e in altri teatri o festival d'altre città, è sempre stato... sorprendente) anche stavolta non ha mancato di stupire:
...prosegui la lettura

Eventi
Bologna Festival programmi divulgativi
servizio di Athos Tromboni FREE

20250304_Bo_00_BolognaFestival-ProgettiDivulgativi_MaddalenaDaLiscaBOLOGNA - Presentato oggi nelle sale più bohèmienne che rustiche della Birreria Popolare della città felsinea il programma divulgativo di Bologna Festival, titolare anche del prestigioso calendario che va sotto il nome «Libera la musica» (i concerti di questa sezione del Festival fanno perno sulla presenza di "Grandi interpreti" che per il 2025 vedranno
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Vecchio Barbiere sempre nuovo
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250222_Ve_00_IlBarbiereDiSiviglia_RenatoPalumboVENEZIA - Tornare al Teatro La Fenice per assistere a Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini in un’atmosfera gioiosa come solo il Carnevale di Venezia sa offrire, è un’emozione unica. Il pubblico, avvolto dalla magia della festa, accoglie con entusiasmo questa produzione che si conferma ancora una volta un successo. La regia tradizionale di
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
L'orgiastico Rigoletto secondo Livermore
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250221_Fi_00_Rigoletto_DanielLuisVicente_phMicheleMonastaFIRENZE - Il Rigoletto messo in scena da Davide Livermore al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino prende vita in un contesto scenico marcato da toni goliardici e, in alcuni momenti, quasi orgiastici. Al centro della scena, un letto monumentale diventa il fulcro attorno al quale si muove il Duca di Mantova, circondato da donne seminude che lo venerano,
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Ovest
Uno Chénier dalla travolgente energia
servizio di Simone Tomei FREE

20250210_Ge_00_AndreaChenier_FabioSartoriGENOVA - Uno spettacolo che coniuga eleganza e incisività visiva, nitidezza narrativa e varietà stilistica: Andrea Chénier di Umberto Giordano al Teatro Carlo Felice si conferma un trionfo senza riserve.  La regia di Pier Francesco Maestrini, già apprezzata nei prestigiosi allestimenti di Bologna e Monte-Carlo, si distingue per la sua fedeltà alla
...prosegui la lettura

Ballo and Bello
Giselle comme ci comme įa
servizio di Athos Tromboni FREE

20250122_Fe_00_Giselle_JeanCoralliFERRARA - Il Russian Classical Ballet diretto da Evgeniya Bespalova ha recentemente portato in Italia Giselle, uno dei capolavori più amati del repertorio romantico: le diverse città italiane toccate prima di Ferrara sono state Lecce, Catanzaro e Avezzano. Si tratta di un balletto in due atti, con musiche di Adolphe-Charles Adam (e Ludwig Minkus,
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Ovest
La Moreno grande Traviata
servizio di Simone Tomei FREE

20250120_Ge_00_LaTraviata_CarolinaLopezMorenoGENOVA - Continua a riscuotere un grande successo di pubblico la stagione operistica del Teatro Carlo Felice con il quarto titolo in cartellone che rappresenta uno dei capolavori assoluti del repertorio lirico, nonché l’opera più rappresentata al mondo: La Traviata di Giuseppe Verdi.
Inserire Traviata in stagione si è rivelata una
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Ratto un po' in tedesco un po' in italiano
servizio di Rossana Poletti FREE

20250119_Ts_00_IlRattoDalSerraglio_BeatriceVeneziTRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci sono innumerevoli questioni storiche ne Il Ratto del Serraglio (Die Entführung aus dem Serail) di Wolfgang Amadeus Mozart, in scena al Teatro Verdi di Trieste. C’è la questione del Turco. Soggetto di moda al tempo, perché la paura che fino a qualche tempo prima le invasioni ottomane avevano ingenerato
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
Chénier un poeta al tempo del Terrore
servizio di Simone Tomei FREE

20250118_Lu_00_AndreaChenier_AndreaCigniLUCCA - Al Teatro del Giglio "Giacomo Puccini" è andato in scena il capolavoro di Umberto Giordano Andrea Chénier un dramma che intreccia amore, ideali e morte. Ambientata nella Parigi rivoluzionaria tra il 1789 e gli anni del Terrore, l’opera racconta la struggente storia d’amore tra Maddalena di Coigny, una giovane aristocratica caduta in disgrazia
...prosegui la lettura

Classica
Saccon Genot Slavėk una meraviglia
servizio di Athos Tromboni FREE

20250111_Fe_00_ConcertoSacconGenotFERRARA -  Il Comitato per i Grandi Maestri fondato e guidato dal prof. Gianluca La Villa ha ripreso l'attività concertistica dopo alcuni mesi di pausa: saranno quattro gli appuntamenti fissati per la corrente stagione, il primo dei quali si è svolto ieri, 10 gennaio, nella sede che ospiterà anche gli altri appuntamenti: era la sala nobile del Circolo dei
...prosegui la lettura


Questo sito supporta PayPal per le transazioni con carte di credito.


Gli Amici della Musica giornale on-line dell'Uncalm
Via San Giacomo 15 - 44122 Ferrara (Italy)
direttore Athos Tromboni - webmaster byST
contatti: redazione@gliamicidellamusica.it - cell. +39 347 4456462
Il giornale č iscritto al ROC (Legge 249/1997) al numero 2310